Ti complicherà la vita

C’EST LE TEMPS DE L’AMOUR (ET DE L’AVENTURE): BREVI NOTE SU MOONRISE KINGDOM, L’ULTIMO DI WES ANDERSON

C

«Non ho avuto il tempo di fare un’ispezione. Ti avrei detto che era il miglior rifugio che abbia mai visto» (Capo Scout Ward)

Ci sono numerosi e validissimi motivi oggettivi per cui andare a vedere subito Moonrise Kingdom, l’ultimo film di Wes Anderson (tra i quali basterebbe anche solo il fatto che è l’ultimo film di Wes Anderson…).

Per questo quello che farò è raccontarvi una scena che mi ha commosso (e, imbarazzi a parte, non sono uno che piange spesso al cinema).

Vado

Il nostro boy scout, occhialuto e problematico, ha progettato e realizzato con successo, applicando tutte le nozioni apprese in Reparto, una magnifica fuga con la ragazza che ama nonché un bivacco attrezzatissimo.

Dopo un ballo in riva al mare sulle note di Françoise Hardy (Le temps de l’amour ovviamente) suonata da un giradischi blu a batterie, e dopo aver passato probabilmente la più bella notte della sua vita in tenda con lei («Potrei fare pipì a letto…»), il nostro giovane Sam viene svegliato dal rumore di chi con preoccupazione si era messo sullo loro tracce: il Capo Scout Ward con tutti i ragazzi della squadriglia, il poliziotto, i genitori di Suzy.

È appena mattino e tutti hanno gli occhi puntati su questi due poco-più-che-bambini in canottiera appena svegli.

Stacco

Siamo su una piccola barca che sta riportando i ragazzi nel centro abitato. La tensione è altissima, soprattutto tra i genitori e Susy.

Nella minuscola stiva, solo il Capo Scout Ward e Sam, in silenzio e imbarazzati.

Dopo un momento di esitazione, il Capo Scout Ward guarda Sam dritto negli occhi e pronuncia la battuta che trovate lassù.

Poi ci sarebbero da scrivere pagine e pagine

  • Sul divertente cameratismo scoutistico e
  • Sul Capo Scout Ward e la sua ossessione per le ispezioni e il controllo,
  • Sul ruolo degli adulti depressi cronici che si pongono solo problemi insolubili
  • E su quello dei giovani che trovano soluzioni pertinenti progettando vie di fuga, amandosi, odiandosi e aiutandosi sempre con la stessa certezza assoluta propria dell’adolescenza,
  • E poi il tema del diluvio universale (e ancora qui il controllo sulla natura dei nostri poveri scout con le uniformi ordinatissime e l’alluvione in arrivo)
  • Edward Norton e Bruce Willis,
  • Bill Murray,
  • La recita iniziale con Suzy mascherata da corvo (tema della recita: l’arca di Noè…)
  • Harvey Keitel come Baden-Powell

E per finire

  • Il tema dell’orchestra, delle “variazioni sul tema” musicali/cinematografiche e delle “fughe” (Cfr. cit. qui di seguito)

La fuga è una forma musicale polifonica basata sull’elaborazione contrappuntistica di un’idea tematica (a volte due o tre), che viene esposta e più volte riaffermata nel corso della ricerca di tutte le possibilità espressive e/o contrappuntistiche da essa offerte.

(tratto da Fuga, Wikipedia)

  • Sulla l’eleganza formale, la ricerca del dettaglio perfetto (ci sono un paio di piani sequenza che ricordano quello della nave di Steve Zissou e che mettono i brividi), e la simmetria degli oggetti, non entro in merito perché sarei fastidiosamente prolisso.

Una chicca

Suzy porta con se dei romanzi per ragazze che legge a Sam durante il campeggio.

Un cortometraggio di Anderson che aveva preceduto l’uscita del film raccontava le storie di alcuni di questi.

Qui trovate il video e la traduzione.

Qui l'autore

diego altobelli

Ossessionato dai dualismi anima e corpo, reale e virtuale, ragione e volontà, obladì obladà. Quando non è distratto dalla vita aggiorna questo blog. Ogni tanto scrive sceneggiature e racconti.

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