PANCHO VANIGLIA E I PARADOSSI DELLE CANZONI PER BAMBINI

Valigie ancora da preparare, macchina da far controllare, libri da scegliere ma,

soprattutto,

playlist per il viaggio da adeguare alle nuove esigenze.

Noterete come l’epopea rivoluzionaria messicana di Emiliano Zapata e Pancho Villa venga qui abilmente mescolata con l’immaginario del Don Chisciotte per descrivere questo piccolo, perdente, bonaccione che parte convinto per fare la rivoluzione – Pim Pùm Pàm – ma ottiene solo gli sbadigli della gente “che lo vede passar” e, così, preferisce mangiare un bel gelato di vaniglia (da cui l’epiteto).

I cd con le canzoni e filastrocche per bambini sono incredibilmente interessanti da un punto di vista narrativo e, anzi, sarebbe molto divertente riflettere sui paradossi autoreferenziali, sui meccanismi di addizione e sottrazione di elementi, presenti ad esempio in notevoli hits come

• “Il merlo ha perso il becco (come farà a volar)”

o

• “Un cocomero tondo tondo (che voleva essere il più forte del mondo)”

per non parlare poi dei calembour lessicali che sembrano mutuati dai divertenti esperimenti di Perec e Queneau come ad esempio quello della “Macchina del capo”:

• “La brùm del mm ha un pss nella mm mm (ripariamola, ripariamola)”

In ogni caso,

avrò ore e ore di tempo per metabolizzare canzoncine e filastrocche che basano il loro successo nella litania, nella ripetizione infinita e – quando va bene – nell’ipnosi della piccola, ignara, ascoltatrice.

Insomma,

tutto questo per augurarvi buone vacanze e ringraziarvi perché, nonostante le innumerevoli cose più interessanti da fare in giro per il web, continuate a leggere questo blog.

Se anche voi appartenete a quelli che non hanno più l’età per fare la rivoluzione (o la guerriglia) non disperate: da qualche parte ci sarà sempre un bel gelato di vaniglia ad attendervi.

Hip hip, hurrà.