Saranno un po’ di meccanismi atavici che scattano quando uno diventa genitore, sarà che semplicemente Parenthood è scritto bene, fatto sta che ogni volta che mi capita di vederne una puntata mi commuovo (non proprio ogni volta ma, insomma…).
I motivi sono diversi:
UNA MAMMA PER AMICA
C’è innanzi tutto la questione di Lorelai e del dopo-Gilmore e dei continui rimandi più o meno espliciti soprattutto nelle prime puntate (vedi i veloci stacchetti botta-e-risposta tra madre e figlia e dettagli come gli stivali di Lauren Graham o le canzoncine con i coretti di Lucy Schwartz, ma di questo ne parliamo fra un po’).
Nonostante ciò
il ruolo di giovane e coraggiosa ragazza madre indipendente e anticonformista delle Gilmore sembra aver ceduto il passo a una donna matura perennemente in crisi di identità i cui errori si ri-proiettano sui figli adolescenti. E il tutto, a pensarci bene, è molto moralistico (le colpe dei padri che ricadono sui figli eccetera eccetera).
FAMIGLIA ALLARGATA
La famiglia americana con la casa grande in campagna, con i nonni ancora giovani, e poi i figli, i fratelli piccoli, le sorelle, i nipoti, gli amici di. Tutti che litigano e si riconciliano con un pathos che solo nei serial americani…
LA FONTE: UN FILM DEGLI ANNI ’80 DI RON HOWARD
Il serial nasce come un remake di un omonimo serial che, a sua volte traeva ispirazione dal film di Ron Howard tradotto in Italia con Parenti, amici e tanti guai.
In realtà, però, il motivo che fa sobbalzare il mio stomaco ogni volta che vedo una puntata di Parenthood è la
COLONNA SONORA
E qui son veramente colpi bassi.
A partire dalle diverse versioni di Forever Young di Bob Dylan (“Possa tu restare sempre giovane…”) ma anche In my Dreams degli EELS, o la divertente Kick Drum Heart degli Avett Brothers e, ovviamente, When We Were Young di Lucy Schwatz.
UNA CURIOSITÀ SULLA SIGLA
Nella versione originale, il tema musicale della sigla è Forever Young (e se vedete la prima puntata torna tutto).
Nella versione internazionale, invece, è When we were Young e, secondo me, il motivo risiede nell’affinità tra questa canzone e la colonna sonora tutta coretti femminili delle Gilmore Girls (sempre di Lucy Schwartz).
In ogni caso,
il mio momento preferito della sigla, è l’inquadratura di Crosby bambino sull’altalena che guarda la macchina da presa. Sono ipnotizzato da quell’inquadratura.
Qui, invece, trovate Forever Young nella versione di John Doe e Lucy Schwartz (sempre lei) che accompagna il video di presentazione della prima serie di Parenthood: