Ti complicherà la vita

“SE ARRIVI A 50 O 100 PAGINE E IL LIBRO NON TE L’HA FATTO FARE, ALLORA SIGNIFICA CHE È DIVENTATO UN PERFETTO FERMACARTE”

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Grazie a Roberto ho scoperto il bel lavoro di traduzione di Medeaonline su 3 interviste di David Foster Wallace. Mi sembra un’ottima risorsa da promuovere e, dunque, eccovi i link:

Prima traduzione

È la tavola rotonda del 1998 con Sherman Alexie, Gish Jen, Cristina Garcia e David Foster Wallace

Seconda traduzione

È la trascrizione dell‘intervista del ’97 al Charlie Rose Show della PBS (con tanto di video).

Terza traduzione

È un’intervista del 2008 in cui si parla del saggio McCain’s Promise, pubblicato 8 anni prima su Rolling Stones.

VI propongo 3 brevissimi estratti:

A proposito di Infinite Jest:

È abbastanza difficile. Lo scopo del libro è quello di indurti a fare un lavoro [attraversando più di 1000 pagine]. Se arrivi a 50 o 100 pagine e il libro non te l’ha fatto fare, allora significa che è diventato un perfetto fermacarte.

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A proposito del significato dell’aggettivo “lynchano” (in riferimento al saggio Lynch non perde la testa in Tennis, tv, trigonometria, tornado e altre cose divertenti che non farò mai più).

Credo che il punto fondamentale sia che un omicidio domestico comune non possa dirsi lynchano. Ma se la polizia arriva sulla scena e vede un uomo in piedi addosso al corpo di una donna, e la donna con i capelli cotonati stile anni ’50 rimane ignorata e l’uomo e i poliziotti cominciano a conversare sul fatto che l’abbia uccisa perché si è continuamente rifiutata di comprare, mettiamo, il burro di arachidi Jif al posto di quello Skippy, e di come questo sia di vitale importanza, e se i poliziotti convengono in qualche modo a loro volta che ci sono differenze sostanziali tra le due marche e che una moglie che non riconosce queste differenze sia carente nei suoi doveri coniugali, ecco, questo sarebbe lynchano, questa bizzarra confluenza di materiale oscuro, surreale, violento, ma anche di una banalità assoluta, quasi alla Norman Rockwell, e tipicamente americano, in cui consiste il terreno in cui Lynch ha lavorato per un bel pezzo, intendo almeno fino a Blue Velvet.

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Su affinità e divergenze tra McCain e Obama (il saggio a cui si fa riferimento è, ovviamente, Forza Simba in Considera l’aragosta)

C’é qualche somiglianza. L’abilità di attrarre nuovi elettori, e gli indipendenti; l’abilità nell’accumulare un sacco di soldi su base popolare con internet. Ma ci sono anche tante differenze, parecchie troppo ovvie per essere puntualizzate. Obama è un oratore, sotto un certo aspetto un retore vecchia scuola. A me sembra molto più populista in senso classico di McCain, che non è questo grande parlatore e i cui grandi punti di forza sono le interviste domanda-risposta e le confabulazioni con piccoli gruppi di giornalisti. Ma c’é una ragione ancora più grande. La verità, per come la vedo io, è che i precedenti sette anni e quattro mesi dell’amministrazione Bush sono stati una macabra dimostrazione di rapacità, hubris, incompetenza, falsità, corruzione, cinismo e disprezzo nei confronti dell’elettorato talmente spassionati, che rimane davvero difficile immaginare come.

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Cambiando discorso

Semplicemente imbarazzante, invece, il tono e il finto scoop del giornalista di Repubblica nell’articoletto Se il giallo del manoscritto è l’ultima beffa di Foster Wallace dedicato a The pale king.

Non si capisce infatti né quale sia il “giallo” né, tantomeno, la “beffa” dello scrittore. Chiudiamo gli occhi, premiamo le mani sulle orecchie e cantiamo tutti insieme “la la là” dopo aver letto l’agghiacciante finale:

Ma davvero sostenere che il ritrovamento sia stato «casuale» o «guidato» farebbe la differenza? Chissà che, da lassù, qualcuno ci guardi. E finalmente sorrida: di chi romanza sui romanzi.

Qui l'autore

diego altobelli

Ossessionato dai dualismi anima e corpo, reale e virtuale, ragione e volontà, obladì obladà. Quando non è distratto dalla vita aggiorna questo blog. Ogni tanto scrive sceneggiature e racconti.

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