Ti complicherà la vita

DEL SOGNARE A OCCHI APERTI E DEL FANTASTICARE

D

Ovvero

Una serie di citazioni, spunti e stimoli vari (soggettivi e parziali per carità) che avrebbero dovuto comporre una riflessione seria, articolata e coinvolgente sulla commemorazione dei 150 anni dell’unificazione d’Italia che non ho mai scritto

Del sognare ad occhi aperti e del fantasticare. Prova di mancanza di carattere e di passività. Si immagina che un fatto sia avvenuto e che il meccanismo della necessità sia stato capovolto. La propria iniziativa è divenuta libera. Tutto è facile. Si può ciò che si vuole, e si vuole tutta una serie di cose di cui presentemente si è privi.

E’, in fondo, il presente capovolto che si proietta nel futuro. Tutto ciò che è represso si scatena.

Occorre invece violentemente attirare l’attenzione nel presente così com’è, se si vuole trasformarlo. Pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà.

(Antonio Gramsci, Passato e Presente – Quaderni dal carcere, Editori Riuniti 1974, pag 23)

Ecco, invece, cosa pensa il misantropo protagonista dell’ultimo romanzo-affresco di Eco, ambientato proprio 150 anni fa, poco prima dell’unificazione. Dietrologie, complotti, massoni, ebrei, gesuiti e la storia d’Italia vista come non la si racconta mai sui libri di storia.

L’italiano è infido, bugiardo, vile, traditore, si trova più  a suo agio col pugnale che con la spada, meglio col veleno che col farmaco, viscido nella trattativa, coerente solo nel cambiar bandiera a ogni vento – e ho visto che cosa è accaduto ai generali borbonici non appena sono apparsi gli avventurieri di Garibaldi e i generali piemontesi […]

(Umberto Eco, Il Cimitero Praga, Bompiani 2010, pag. 17)

Altre importanti suggestioni da approfondire:

A 150 dall’unificazione

  • Il brand Made in Italy è, a quanto pare, “il terzo al mondo per notorietà dopo Coca-cola e Visa” (fonte).

A costo di essere retorico

  • La logica “risorgimentale” del Gattopardo che avrete sentito milioni di volte: “se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi”

E, visto che ci siamo

  • Orson Welles che parla della borghesia italiana nella Ricotta di Pasolini

e, naturalmente

Per finire con

  • Sole, pizza e amore con i Quattro Cetra precursori della sottile linea che separa il “provincialismo folcloristico” dal “carattere nazionale” e qui – ma già l’avete capito da un pezzo – si chiude il cerchio tornando a Gramsci e al “nazional popolare”.

Viva l’Italia

Qui l'autore

diego altobelli

Ossessionato dai dualismi anima e corpo, reale e virtuale, ragione e volontà, obladì obladà. Quando non è distratto dalla vita aggiorna questo blog. Ogni tanto scrive sceneggiature e racconti.

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