Riassunto delle puntate precedenti: non ci sono “puntate precedenti” ma, visto il successo di pubblico-e-critica delle “cronachette” statunitensi, ho deciso di pubblicare, una volta ogni tanto, altri “nastri dell’agente Cooper” e dunque:
caffè lungo e crostata di mele please, tre due uno, prova microfono:
«Diane? Diane? Ok, sono pronto…»
Di solito l’arte contemporanea non mi fa ridere.
Ieri però durante una passeggiata pre-aperitivo all’interno di un castello su un famoso istmo (a voler esser pignoli il lago non è che si vedesse poi molto causa tempo nebbioso), mi sono trovato davanti, improvvisamente, questa installazione.
Faccio uno zoom altrimenti non si capisce bene perché ridevo e pensate che sono scemo:
L’intuizione è indubbiamente geniale e, se non si trattasse di un artista (eccolo: si chiama Stefano Bombardieri) mi complimenterei con il copywriter.
L’unica cosa che continuo a non capire è perché mai non abbia scritto Rolling Stones con la Esse.
«Forse perché voleva puntare prima sul significato letterale.»
«E allora non lo scrivi in inglese perché altrimenti penso a Mick Jagger, penso a Keith Richards, penso a Bod Dylan: how does it feel, how does it feel, to be on your own, with no direction home, tattatattà..»
«Magari non pensava a tutto questo, voleva solo essere compreso dagli stranieri che girano l’estate per la città…»
«Pensa se avesse scritto sotto la pietra rotolante e minacciosa “I like Beatles”. Non sarebbe stato ancora più divertente? Eh? Eh?»
«Mah, non so, no, così mi sembra più chiaro…»
«Però, dai, “I like Beatles” eh? eh? Non ti fa ridere eh?»
«Aperitivo?»
«Aspetta, faccio prima una foto, voglio scriverci un post per dire che che mi è piaciuta.»
ciao,
sono contento che la mia installazione ti sia piaciuta,
manca la S perchè il mio riferimento è Bob Dylan e nella canzone parla di stone e non stones,
devo dire che ero anche io indeciso se metterla o no perchè un riferimento ai Rolling Stones non mi dispiaceva affatto….
Ero persino convinto che nella canzone Bob parlasse dei Rolling, in realtà parla di tutt’altra cosa.
Comunque ancora grazie, sono felice che l’ironia dell’opera ti sia arrivata.
Stefano Bombardieri
Salve Stefano,
è un piacere conoscerti.
grazie a te per essere passato da queste parti e ancora complimenti per la tua divertente installazione e per le altre, splendide, opere che ho visto sul tuo sito.
a presto