È morto Alfredo Bini, un produttore che, al cinema di un certo tipo, al “cinema d’autore”, ci credeva. Tanto da finanziarlo.
Iniziò la sua carriera creando l’Arco Film con cui realizzò il Bell’Antonio di Bolognini, basato sul bellissimo romanzo di Vitaliano Brancati. E, nel 1960, portare al cinema una storia che raccontava di Mastroianni impotente non dev’essere stata cosa semplice.
E poi produsse quasi tutti i film di Pier Paolo Pasolini, forse il regista meno classificabile di tutta la cinematografia italiana, sin dal suo esordio, nel 1961, con Accattone.
A lui si deve la produzione (tanto per rendere l’idea) di Mamma Roma, Ro.Go.Pa.G., Il Vangelo secondo Matteo, Comizi d’amore, Sopralluoghi in Palestina, Edipo Re
e, ovviamente, di Uccellacci e uccellini, uno di quei film da vedere, rivedere e canticchiare almeno una volta l’anno.
Se siete interessati a tutte le volte che Bini “rischiò la sua posizione”, sul sito Pasolini.net sono ricostruiti i numerosi processi che il poeta dovette sostenere per le sue opere (e non solo).
L’idiozia, l’insussistenza e la stupidità dei processi e di tutte le accuse è ben evidente anche dai divieti imposti dalla censura alle sue opere.
Uccellacci e uccellini, ad esempio, fu vietato ai minori di 18 anni.
Qui tutta la filmografia di Bini.