*** Aggiornamento 28 aprile 2011 ***
Il libro è stato appena tradotto e, da qualche giorno è disponibile anche in italiano grazie a Einaudi.
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C’è un libro di DeLillo del ’76 che non è mai stato tradotto in Italia.
Si chiama La stella di Ratner e, a quanto pare, è un romanzo affascinante non solo dal punto di vista letterario.
O almeno questo è quello che uno pensa dopo aver letto le riflessioni del matematico Roberto Natalini su MaddMaths.
Cliccare per credere:
Copio/incollo una parte del post di Natalini:
Il romanzo è diviso in due parti abbastanza distinte. La prima è caratterizzata da uno stile esoterico e allusivo, con una caratterizzazione dei personaggi volutamente fumettistica, e a sua volta si articola in 12 sottosezioni da nomi del tipo: substrato, flusso, forme espansione, dicotomia. In ognuna di queste sezioni, parzialmente ispirate nella struttura ad “Alice nel Paese delle Meraviglie”, Billy, come Alice, fa degli strani incontri con personaggi dai nomi improbabili, come U.F.O. Schartwz, che pesa 140 Kg. e rivela a Billy lo scopo della sua missione, o Othmar Poebbles, che cerca di riflettere sulla dicotomia discreto/continuo che in qualche modo si ritrova in tutto il romanzo4, e ancora il misterioso matematico Timur Nüt, scopritore delle superfici Nüteane, che cerca di mettere in difficoltà Billy con domande insidiose nella loro semplicità.
A questi incontri si alternano brevi ricordi dell’infanzia di Billy, come la gita in metropolitana, dove lavora il padre, alla fine della quale hanno uno scontro contro un treno fermo. “Ci fu allora un momento di calma superlunare. In questo intervallo, appena prima di cominciare a piangere, capì che c’è sempre almeno un numero primo tra un numero dato e il suo doppio.”
Sarà ora che ti leggi qualche libro in lingua originale?
con il mio livello di inglese forse potrei leggere twilight 🙂
no, nel breve periodo mi conviene sperare comunque in una traduzione.
ciao Vale
Magari forse prima o poi qualcuno lo tradurrà. Se vuoi ti consiglio 100/200 libri da leggere per ingannare l’attesa…