«Driiin.»
«È arrivato il pacco.»
«Scendo io scendo io!»
Quando arriva il pacco sono felice come un bambino anche se già so cosa c’è dentro visto che i libri li ho ordinati io. Ma fa niente, perché mi piace un sacco scartare le cose.
Stavolta pesa un bel po’
Stavolta ho proprio esagerato e credo che avrò da leggere fino a Natale.
Tra le tante cose prese che non sto qui ad annoiarvi c’è questo libricino uscito appena qualche giorno fa per Casagrande.
Nel 2006 il New York Times inviò a Wembley David Foster Wallace per raccontare la finale di tennis Federer-Nadal (Federer si giocava l’ottavo titolo mondiale) e lui scrisse questo articolo/saggio:
Sì, è vero,
ero talmente in astinenza da Wallace e vedevo così lontana la pubblicazione in Italia del suo romanzo postumo The Pale King che l’ho aspettato, il libricino qui sopra, con trepidazione nonostante fosse possibile leggerlo in rete praticamente da sempre (grazie Roberto).
Quindi l’ho sfogliato (accidenti: solo 56 paginette…) e ho deciso di leggerlo piano piano, senza fretta, per non finirlo subito.
Cosa sono i “Momenti Federer”
Il saggio inizia così:
Quasi tutti gli appassionati di tennis che seguono il circuito maschile in televisione, da qualche anno a questa parte hanno avuto modo di sperimentare quelli che si potrebbero definire Momenti Federer.
Sono gli attimi in cui, mentre guardi il giovane svizzero in azione, ti cade la mascella, strabuzzi gli occhi ed emetti suoni che fanno accorrere la tua consorte dalla stanza accanto per controllare che tutto sia a posto.
Questi Momenti sono ancora più intensi se hai giocato a tennis quanto basta per renderti conto che ciò che gli hai appena visto fare è impossibile.
Ecco,
ora sostituite il giovane tennista svizzero con lui, con Wallace.
E il gioco del tennis con la letteratura
Capirete così cosa sto provando proprio qui, ora, con questo libro ancora aperto in mano indeciso se proseguire o no la lettura.
Momenti Wallace.
Appunto.
va bene, alla fine della lettura aspetto un commento per capire se vale spendere 8,50 euro per 56 pagine, e si può dire di Wallace ciò che si vuole e io sarei d’accordo ma se si ripete lo stesso di Questa è l’acqua (e il rapporto qualità-prezzo è quello, eh)allora no.
(bla bla capito qui per caso bla)
ciao! 🙂
ok, ma potrei metterci mesi per finirlo 😀
a presto e grazie della visita
diego
sì, vale la pena, nonostante 56 paginette 8,50 Euro
vale sempre la pena.
anche solo per criticare le scelte editoriali 🙂 (pienamente d’accordo su Questa è l’acqua…)
a presto
diego