È la prima volta che ho una sensazione così profonda di deja-vù davanti a tante opere d’arte (forse troppe tutte insieme, tant’è che il MOMA è considerato “il principale museo moderno del mondo” secondo Wikipedia).
Ho capito il perché del deja-vù dopo aver visto un paio di piani.
Una mattinata al MoMA
Praticamente tutto (o quasi) il MoMA è l’ultimo volume di Storia dell’Arte italiana di Giulio Carlo Argan. Quello che si porta agli esami di maturità.
Tutto il 900 in un unico edificio di Midtown. Tutto il programma di III liceo tra la quinta e la sesta avenue:
Dalle giovani donnine d’Avignon di Picasso alle “zuppette” Campbell’s di Warhol, fino a roba più contemporanea e “astratta” che non capirò mai.
Da segnalare parte I
Il wi-fi gratuito per tutto il museo (compreso giardinetto relax antistante) con tanto di audio guide accessibili.
Da segnalare parte II
Il negozio di Manolo Blahnik di fronte l’ingresso del MoMA. Letale se accompagnati da giovani donne che hanno visto e amato Sex & The City. Se avrete la fortuna di beccare esattamente la giornata di riapertura con tanto di proposizione di nuova collezione, la donna al vostro fianco vi amerà per il resto della vita. O quantomeno fino alla vetrina di Tiffany.