La gente dice che sono pazzo a fare ciò che faccio,
E mi da un sacco di avvertimenti per salvarmi dalla rovina.
Quando dico loro che sto bene, mi guardano in modo strano,
Sicuramente non sei felice ora che sei fuori dal gioco.
Io me ne sto semplicemente seduto qui,
a guardare le ruote che girano e girano.
Mi piace veramente vederle girare…
(John Lennon, Watching the Wheels)
Non so se il Dakota sia più inquietante per il fatto che Polanski vi abbia girato Rosemary’s baby,
o per il fatto che un idiota psicopatico con in tasca Il Giovane Holden sparò qui nel 1980 a John Lennon,
o per il fatto che si dice che si aggiri ancora, per i suoi appartamenti, il fantasma di Boris Karloff,
o per il fatto che dietro qualcuna di queste finestre ci viva ancora Yoko Ono.
Comunque,
di fronte al Dakota c’é Strawberry fields (senza forever), un pezzetto di Central Park dedicato a lui, a John, con tanto di mosaico di Imagine e tizi di altri tempi che cantano le sue canzoni e altri tizi che vendono spillette e postcard kitsch.
Un blocco più giù, verso Harlem, c’é la casa dove abitava Sigourny Weaver nei Gosthbusters (la Public Library con i leoni della scena iniziale l’abbiamo vista ieri…)
e
poco più su, invece, verso Columbus circus, c’è la statua di Mazzini che, pensateci un attimo, é proprio ben posizionata a pochi metri dal testo di Imagine.
E John Lennon io me lo immagino seduto su una di queste panchine mentre guarda i bambini che giocano sulle giostre e butta giù i versi di Watching the wheels. ché magari ogni tanto gli giravano pure a lui.