Ti complicherà la vita

LA GRATUITY (CRONACHETTE DA NYC)

L

Quando lavoravo a Roma ero scandalizzato dal fatto che a me il caffè lo facevano pagare meno, molto meno che ai turisti. L’ho sempre trovato vergognoso.

Qui in America, invece, hanno questa cosa della gratuity, che sarebbe la mancia che il cliente lascia a chi gli offre un servizio. Si calcola in percentuale.

In 3 settimane ho attraversato 5 stati e mangiato in almeno 20 posti differenti.

Sappiate questo: qualsiasi cosa qualcuno farà per voi in qualsiasi locale (vale anche un sorriso), non lo farà gratuitamente. Lo farà perché sa che voi poi gli/le lascerete la gratuity.

Ok, va bene, bisogna lasciare sempre la mancia, ma quanto?

Nessuno lo sa.

O meglio: nessuno lo dice esplicitamente.

Tutti suggeriscono percentuali e, nel frattempo, volano i dollari dei turisti ignari che non vogliono fare brutte figure in un paese pieno di persone premurose e gentili. E sorridenti. Troppo sorridenti.

Le guide presentano tariffari: donne delle pulizie di alberghi 1-2$ al giorno (di più se lussuoso), cameriere di locali: dal 15 al 20 % e così via.

Dopo 3 giorni pensi che o questi non ricevono stipendio, il che giustificherebbe l’attaccamento alla tua gratuity e renderebbe i loro datori di lavoro persone riprovevoli nonché ricchissime (visto che risparmiano sugli stipendi), o che sono loro, i dipendenti, persone ricchissime, piú dei datori di lavoro (che invece non percepiscono gratuity) il che, a pensarci bene, non torna ugualmente.

Io amo la chiarezza e i comitati dei consumatori e amo sapere quanto costa la roba. Precisamente. Senza passare minuti a fare percentuali e sommare tasse diverse da stato a stato che non si capisce perché non vengono messe nel prezzo finale.

Una cosa non costa 50$ + x di tasse + x di gratuity. Costa 65$. o 66$. Dimmelo chiaramente.

Ma soprattutto: non mi cambiare sistema ogni locale sennò mi costringi a girare con la calcolatrice, ad avere un livello di super attenzione che poco si addice al contesto vacanziero e a sviluppare una diffidenza a priori che non é una bella cosa.

Inoltre, odio controllare gli scontrini. mi sembra una cosa imbarazzante sia per me che per il locale che mi ha ospitato.

Ma se qui non lo faccio succede che:

  1. In piu di un posto abbiamo aggiunto il 20% di gratuity per scoprire poi, rileggendo attentamente lo scontrino, che era già compresa. Doh!
  2. In altri abbiamo letto male le indicazioni e abbiamo pagato molto (ma mooolto) di più e nessuno c’ha riportato il resto ne ringraziato con un tip-tap. Doh! E comunque, va detto che:
  3. Il servizio non sempre giustifica le laute mance che gentilmente ci vengono “estorte” (tranne che a Broadway dove le cameriere ti servono cantando famose hit degli anni 50. Lí il 20% é d’obbligo e non si discute).

Per non parlare delle altre piccole-grandi fregature che ti becchi perché ti leggono in faccia che sei turista (nel nostro caso pensano che siamo inglesi o spagnoli o francesi, ma é uguale).

Ad esempio:

Sempre a New York City ci hanno venduto dei biglietti di bus turistici dicendoci che erano validi per 3 giorni invece abbiamo scoperto che non era vero per niente.

In un negozio di abbigliamento abbiamo comprato oggetti in offerta che ci han fatto pagare a prezzo pieno.

Questa sera invece sono sceso a comprare latte + 2 bottiglie d’acqua + 2 paste nell’equivalente di un alimentari. Ho pagato 25 dollari. Non so dirvi i singoli prezzi perché sullo scontrino ci sono solo i codici e non i nomi dei prodotti.

Mentre camminavo verso l’hotel ho pensato alle centinaia di turisti americani che a Roma, nello stesso momento, stavano pagando 5 euro una bottiglietta d’acqua e non vi nascondo che ho iniziato ad annuire e sorridere perfidamente.

Poi in camera me ne sono vergognato.

Paaa, papà pà paaa papù pà
Well, he walked up to me and he asked me if I wanted to dance.
He looked kinda nice and so I said I might take a chance…

Qui l'autore

diego altobelli

Ossessionato dai dualismi anima e corpo, reale e virtuale, ragione e volontà, obladì obladà. Quando non è distratto dalla vita aggiorna questo blog. Ogni tanto scrive sceneggiature e racconti.

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