Stanchi di LA ce ne siamo scesi giù a San Diego. Andata e ritorno nello stesso giorno prima di las vegas.
San Diego é allegra, colorata e con persone belle e sorridenti.
Parcheggiamo dentro il centro commerciale costruito come fosse un quadro di Escher e andiamo al molo.
La cameriera più gentile e sorridente che abbia mai conosciuto ci dice: “Enjoy California!”. E noi lasciamo la mancia. 10, 15, 18, 20%. Non sei obbligato ma devi lasciarla. A volte fa piacere. A volte un po’ meno. Comunque in questo caso 20% meritato.
Prima di tornare a LA facciamo tappa a Ocean Beach. Un posto anonimo, poco recensito dalla guida. Così, per vedere l’effetto che fa.
Ocean Beach in pratica è una strada: Newport ave, che ne incrocia un’altra. E basta.
Arriviamo, parcheggiamo e andiamo a vedere questa strada.
Deve essere un giorno di festa. Ci sono bancarelle. Non ci sembra vero di trovare frutta e verdura (uno fa assaggiare una salsa “esotica” italiana. Ci avviciniamo. É pesto.)
Ci sono negozi di antiquariato, cianfrusaglie da perderci due giorni e un negozietto di dischi.
Qui hanno dischi di Zappa
Li compro tutti e prendo anche uno dei Beach boys. Finalmente.
Andiamo al molo. Non il molo più bello che abbia mai visto ma pieno di surfisti e freakkettoni allegri. Ci sediamo un po’.
Un gruppetto reggae tipo Mano Negra suona in lontananza qualcosa di familiare. Di molto familiare. Ci avviciniamo e un messicano inizia a cantare Bella ciao. Le parole non sono tutte giuste ma fa niente. É bellissimo lo stesso.
Torniamo in macchina con 6 dischi, un paio di orecchini e 5 kg di arance che domani il viaggio sarà lungo canticchiando Bella ciao.
Enjoy California!