Sono un grande fan di Anobii (il social network bibliofilo). Quando ho aperto la mia libreria anobiana il sito conteneva “appena” 1 milione di libri. Ore ce ne sono recensiti 15 (milioni).
Su Anobii ho commentato un bel po’ di storie, letto centinaia di recensioni, chiacchierato con un sacco di gente interessante perché quando si tratta di libri, si sa, si può sempre contare sulle “affinità elettive” che negli altri social network è più difficile creare.
Mi piacerebbe passare la vita a leggere e commentare i libri che mi sono piaciuti e quelli che non mi sono piaciuti (pochi) e Anobii mi offre proprio la possibilità di fare questo.
Ho ricevuto molti inviti a gruppi di “chiacchiere e lettura” e, anche se non posso partecipare attivamente a tutte le discussioni (vedi la questione tempo) mi piace leggere cosa dicono i miei amici di “letture elettriche”, quelli “del tempo perduto”, quelli del “mondo dei Peanuts”, ecc., ecc., (sono iscritto a un bel po’ di gruppi e ho decine di inviti inevasi).
Quindi immaginate la felicità quando ho scoperto che una mia recensione (per l’esattezza quella su Gomorra di Saviano) sarebbe finita sul primo libro liberamente tratto da un social network.
Come è stata scelta? Semplice: Anobii è un sito molto democratico e gli utenti votano quelle che credono essere le migliori recensioni. Scorrendo le pagine del libro ne troverete alcune geniali, altre divertentissime altre dissacranti (e le stroncature sono sempre migliori degli “atti di amore”…) tanto che io una riflessione sul ruolo della critica letteraria la farei.
Ecco qua Il tarlo della lettura in tutta la sua consistenza materiale di 500-pagine-di-recensioni:
Ovviamente l’ho comprato subito per constatare l’effetto che fa finire su un libro vero (noi anobiani siamo anche feticisiti della carta. Avete presente Fahrenheit 451 no? Ecco).
E l’effetto che fa è indescrivibile se poi a finire su quello stesso libro ci sono anche i tuoi amici di letture (che magari non conosci fisicamente ma che importanza può avere conoscerli fisicamente quando hai già condiviso con loro la lettura di Proust o di Foster Wallace? Esatto: nessuna).
Un’ulteriore fonte di gioia è stata scoprire che nel libro solo 20 pagine mi separavano da Luca Sofri, uno dei miei giornalisti-blogger-presentatori radiofonici preferiti. Potevo sperare di meglio? No, credo di no.
Ora non resta che aprire Anobii, digitare il codice a barre del libro e postare una recensione perché Il tarlo della lettura sarà (anche) il primo libro su un social network a essere commentato, elogiato, criticato e recensito su un social network.
Ha proprio ragione Luca Sofri: sembra di essere dentro un racconto di Borges. E questo ci piace molto.
Anobii. Il tarlo della lettura è edito da Rizzoli e costa 18 Euro (ma se lo prendete su Ibs lo pagate 12,60). il libro è curato da Barbara Sgarzi, giornalista e blogger che nel suo blog racconta in che modo si è presa cura di questo originale progetto editoriale.
Una precisazione
Se ve lo state chiedendo, tutti gli anobiani che sono finiti sul libro non hanno ricevuto alcun compenso ma l’hanno fatto solo per amore verso la lettura (e le chiacchiere) e per sostenere l’operazione perché, sempre se ve lo state chiedendo, i diritti d’autore del libro saranno devoluti al Centro Chirurgico di Kabul di Emergency.
That’s all.
ora ho anche io un profilo su anobii, ma non riesco a trovarti!
eccomi: http://www.anobii.com/diegoaltobelli
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