CARRINO E ACQUA STORTA (UNA PREMESSA)
A Settembre ero alla giornata dell’esordiente della Macchina dei Sogni e lì ho ascoltato per la prima volta L. R. Carrino. Leggeva un estratto di Acqua storta, il suo primo romanzo.
Una storia di due camorristi gay.
Originale. Nonostante Chiara me ne avesse anche parlato bene non lo comprai. Non saprei dire perché.
Quella sera ho avuto la fortuna di parlare con L.R. Carrino che si è dimostrata una persona simpatica, molto molto erudita in fatto di percorsi letterari e, tra l’altro, estremamente modesta e spiritosa.
Così, quando qualche settimana fa ho visto che tra le novità, da Feltrinelli, spiccava una pila di Pozzoromolo, il nuovo romanzo di L.R. Carrino, non è che ci abbia pensato poi molto a comprarlo.
REMINDER: Chiara mi ha appena scritto che Carrino sarà di nuovo alla Macchina dei Sogni (sempre alla Caffetteria degli Atellani, sempre via della Moscova 28, sempre Milano) fra qualche giorno, il 24 Novembre (dalle 18:30) per presentare il suo nuovo romanzo.
POZZOROMOLO: IL NUOVO ROMANZO
Il motivo che più di ogni altro dovrebbe spingervi a leggere Pozzoromolo (Meridiano Zero), secondo me, è lo stile di scrittura di L.R. Carrino.
Questo, infatti è un libro originale e, a tratti, coraggioso.
Tutto l’intreccio narrativo principale (di cui non dirò niente. vi basti sapere che trattasi di personaggio in clinica psichiatrica che racconta in prima persona) si sviluppa attraverso l’espediente del diario (ma non solo: abbiamo anche trascrizioni di registrazioni radiofoniche, pensieri “sfusi” e altro ancora…).
La trama, insomma non è lì (nel libro), ma “fuori”, e deve essere ricostruita, cercata, intuita, immaginata dal lettore in una serie di piccoli (a volte piccolissimi) colpi di scena, allusioni e sottolineature.
Il “materiale narrativo” che Carrino ci mette sotto gli occhi è quindi eterogeneo e anti-lineare, ricco di citazioni (meravigliose citazioni diegetiche sottili-sottili come i testi delle canzoni appena accennati dal personaggio principale), poetico non solo nel senso di utilizzo-di-topoi-narrativi-poetici (alcuni capitoli sembrano vere e proprie poesie. Carrino è anche un poeta) ma proprio nel senso etimologico del termine “poiesis“, che è riferito a una costruzione di senso artigianale e “pratica”.
L. R. CARRINO: UN AUTORE 2.0
Qualche giorno fa, dopo aver viaggiato sul treno in compagnia dei personaggi di Pozzoromolo, sono arrivato in ufficio e mentre controllavo la posta ho trovato una notifica di facebook proveniente da L.R. Carrino: mi aveva inserito in una nota. L’ho aperta. Aveva pubblicato una sua poesia inedita per un gruppo di amici-di-facebook.
Ecco, questo secondo me vuol dire oggi essere uno scrittore.
