Avere amici come Carlo significa anche questo: che una domenica pomeriggio ti citofona (Carlo) per salire e fare due chiacchiere con la scusa di ascoltare un ellepì dei Creedence Clearwater Revival che lui (sempre Carlo), aveva da anni in camera ma che non aveva mai visto “girare” su un piatto. E allora lo mettiamo su.
Avere amici come Carlo (che in pratica abita a 100 metri da dove vivo io) significa che lui a un certo punto delle chiacchiere tira fuori questa bottiglia di olio e ce la regala.
Lui lo sa quanto rappresenti per me l’olio: il colore, il sapore, la terra, Sonnino (che poi è il paese dove sono cresciuto), le domeniche in campagna. Mio nonno. Insomma: roba forte, altro che condimento per bruschette e insalate da supermercato.
Lo amo talmente l’olio che una delle prime piante del balcone (prima ancora del limone) è stata proprio un piccolissimo ulivo che ha anche prodotto, almeno per ora, ben 3 olive. Per dire.
Non so quanto tempo Carlo abbia passato a riprodurre (a mano) il disegno di Andrea Pazienza:
“Passo i miei pomeriggi a domare gli ulivi“.
Non lo so proprio.
Però so con certezza che a mio nonno questa bottiglia sarebbe piaciuta un sacco.
Grazie Carlé.