Mister Squishy e il marketing
In Mister Squishy, David Foster Wallace racconta il lancio di un nuovo prodotto: le merendine ultracioccolatose dall’improponibile nome Misfatti! di Mister Squishy (le strategie di marketing seguite per l’ideazione del naming appartengono alla prima parte del racconto).
Mentre negli uffici dell’azienda Mr Squishy avvengono pressanti brainstorming e focus group Schmidt, il protagonista, riflette sulla sua vita privata (si perde in rivoli di pensieri così profondi e ramificati che solo in DFW…), fantastica sulla sua collega, si distrae guardando un tizio che cerca di scalare il grattacielo in cui lavora e partecipa a riunioni in cui vengono fuori interessanti concetti di marketing come questo:
La campagna Narrativa (o Storica) di Misfatti!
…disse che il succo della forza dell’idea in questione consisteva in quella che nel campo era conosciuta come Campagna Narrativa (o Storica) e la trovata di fare di alcune strategie e di alcuni problemi incontrati davvero dagli addetti al marketing del nuovo prodotto una parte essenziale della Storia del prodotto stesso – come, tanto per fare degli esempi storici, i dolciumi della Keebler Inc. di Chicago che venivano fabbricati dai folletti in un tronco d’albero vuoto, o quelle verdure in scatola e surgelate della Green Giant di Pillsbury che venivano coltivate da un vero gigante nella Valle omonima – ma con un guizzo o un’alzata d’ingegno narrativa in più, come per esempio pubblicizzare la nuova linea Misfatti! di Mister Squishy come uno snack per palati sopraffini che aveva richiesto costi spropositati e una grande fatica e il cui marketing era stato condotto da legioni vessate di pubblicitari sgobboni sotto la sferza, che so, di un direttore tirannico tipo mullah talmente patito di cioccolato extrafine da essere caparbiamente deciso a mandar Misfatti! sul mercato statunitense indipendentemente dalle proiezioni dei costi o delle vendite, al punto che (nella Storia della campagna prospettata) gli addetti alla pubblicità di Mister Squishy avevano dovuto costringere la Team DeltaY a raggirare e circuire i Focus Group affinché producessero esattamente il genere di dati statistici tra virgolette “oggettivi” necessari a dare il via libera al progetto e a far comparire Misfatti! sugli scaffali dei negozi, il tutto in altre parole costituito proprio dal genere di Storia furbetta e ironica pseudo-dietro-le-quinte intesa a far presa sull’illusoria scaltrezza dei consumatori più giovani o urbani in materia di tattiche di marketing e dati “oggettivi” e a compiacere la loro sensazione che in quest’epoca di caos metastatico, di trend e di totale commercializzazione di ogni singola cosa nel loro mondo erano i primi in assoluto a essere perspicaci, arguti e scaltriti in fatto di pubblicità, e che praticamente nessuna astuta campagna di marketing multimilionaria era in grado di aggirarli. Si trattava, essendo il secondo trimestre del 1995, di un concetto pubblicitario decisamente ardito e anticonformista, ammise modestamente Awad al di sopra delle urla di eccitazione e ammirazione di Ron Mouce… (Oblio, David Foster Wallace: pag. 73)
[…] Le strategie di marketing di Mister Squishy Mister Squishy e il marketing I n Mister Squishy , David Foster Wallace racconta il lancio di un nuovo prodotto: le merendine ultracioccolatose dall’improponibile nome Misfatti! di Mister Squishy (le strategie di marketing seguite per l’ideazione del naming appartengono alla prima parte del racconto). blog: Revolutionine | leggi l'articolo […]