VENERDÌ 31 LUGLIO (POMERIGGIO-SERA)
AMICI FINALISTI
Torniamo a Lago. Ci fermiamo al bar (quello con le vespette) e lì incontriamo E.
Ho partecipato a un festival di sceneggiature un anno fa (circa). Ero finalista anche lì. Solo che vinse E. sia il premio miglior sceneggiatura sia il premio del pubblico. Mi metto l’anima in pace. Non ho alcuna speranza: vincerà lei. Lo so.
Passiamo quel che resta del pomeriggio con E., il compagno e una loro amica. Chiacchieriamo come fossimo vecchi amici e mi piace questa aria da veterani-di-concorsi-di-sceneggiatura (lei è venuta al Lago anche l’anno scorso ma non ha vinto).
Per scaramanzia non parliamo delle nostre sceneggiature.
L’organizzazione del LFF non ha previsto nulla da farci fare fino alle 21 quando ci sarà l’incontro con i due sceneggiatori professionisti così, senza sapere né che faccia abbiano gli altri finalisti, né dove siano (Lago è piccolo ma molto misterioso), ci rilassiamo seduti sulla riva.
Torniamo da Nonna Anna (ovviamente anche E. è da Nonna Anna) e poi andiamo a mangiare un pizza.
PREMIO RODOLFO SONEGO: GLI SCENEGGIATORI SI CONFRONTANO E INCONTRANO I GIURATI
Alle 21 nel Cortile Luigino incontreremo i giurati – Luciano De Giusti e Antonello Rinaldi (ex collaboratore di Sonego) – nonché gli altri finalisti del concorso e, si spera, gli organizzatori del festival.
Alle 21 in punto siamo seduti nel Cortile Luigino. Siamo circondati da bambini. Strano. Inizia un corto: Se ci dobbiamo andare andiamoci! di Vito Palmieri. È molto divertente e c’è anche Marina Suma che fa la maestra elementare.
Finisce il corto e scopriamo che siamo nella zona dedicata ai bambini: “e l’incontro con gli sceneggiatori?”. Nessuno sa niente. Sono le 21.30 e finalmente qualcuno ci dice che l’incontro si svolgerà in un altro cortile. Ma in ritardo.
Secondo me questo la dice lunga sullo stato della sceneggiatura nella realtà produttiva italiana ma vabbè, siamo in un festival tirato su da volontari da lodare per quello che sono riusciti a fare (e che tra l’altro ci ospitano) e non penso nemmeno di lamentarmi.
Ci spostiamo nell’altro cortile.
C’è un documentario su Rodolfo Sonego (lo sceneggiatore era nato in un paese della zona). Interessante. Sonego è un bel pezzo di storia del cinema italiano e hanno fatto benissimo a ricordarlo così.
Inizia l’incontro. L’organizzatrice presenta la serata. Dice che aspetta il sindaco di Puos D’Alpago (il paesino d’origine di Sonego, nda) con cui hanno realizzato un corso di sceneggiatura diretto da A. Rinaldi la cui descrizione occupa metà dell’incontro.
“domani sarà premiato lo studente più meritevole del corso con una medaglia del Presidente della Repubblica”.
NELLA PROSSIMA PUNTATA: LA PAROLA AI GIURATI…