Ogni volta che piove (come oggi) mi ritrovo senza ombrello.
Funziona più o meno così: porto per mesi e mesi, in borsa, l’ombrello per essere preparato nell’evenienza di una pioggia improvvisa.
Arriva la pioggia improvvisa e tiro fuori l’ombrello che ho comprato a 5 euro a Termini da un ragazzo bengalese che sorridendo mi aveva detto “‘mbrella?” e aveva anche scelto il colore. Arcobaleno. Notate qui la sottile ironia tutta bengalese della cosa.
Comunque, quando finalmente lo apro l’ombrello si rompe/è rotto/sta per rompersi nei punti più strani dimostrando quanto sia esile la sua struttura e alto il tuo tasso di autodistruzione.
Perciò butto l’ombrello salutandolo (d’altra parte l’ho portato in borsa per settimane). E quindi mi bagno. A volte anche molto. Finché non arrivo a Termini, di corsa, senza ombrello e tutto bagnato e proprio lì, all’entrata vengo fermato da un simpatico ragazzo: “‘mbrella?”. Lui mi mostra i suoi ombrelli bengalesi, e io già so che ho perso altri 5 euro.
È proprio vero che non ci sono più gli ombrelli bengalesi di una volta.